La fedina penale in Italia, una guida pratica.

LA FEDINA PENALE IN ITALIA, UNA GUIDA PRATICA

La filmografia hollywoodiana ha sicuramente contribuito a costruire l’immaginario che il documento che attesta i precedenti penali di una persona sia la cosiddetta fedina penale.

In Italia il termine corretto è il certificato del casellario giudiziale, il quale è un documento completamente distinto sia dal certificato delle notizie di reato (il famoso “335”) che dei carichi pendenti, come sono diverse le procedure per ottenerli.

Vediamo quali.

– PROCURA DELLA REPUBBLICA (il “335”).

L’ente presso il quale è possibile ottenere il cosiddetto “335”, ossia il certificato che attesta l’esistenza di ipotesi di reato a carico di un soggetto, è la singola Procura della Repubblica.

E’ utile sottolineare il termine singola poiché tale certificato attesta le notizie di reato della Procura presso la quale è richiesto.

Per interderci, se chiedo un 335 avanti alla Procura di Roma, nulla esclude che ci siano delle indagini avanti alla Procura di Napoli o di Bologna.

Pe richiedere tale certificato è utile rivolgersi ad un avvocato; in primis poiché questo può fare la richiesta direttamente online e, soprattutto, poiché è necessaria una consulenza, ove si avesse il dubbio di avere delle indagini a proprio carico, per individuare correttamente la Procura competente.

– MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (casellario e carichi pendenti).

Presso il sito online del Ministero della Giustizia è possibile prenotare il certificato del casellario giudiziale.

Questo documento contiene, per il tema che ci occupa, le condanne e i patteggiamenti definitivi che una persona ha subito nel corso del tempo, ma solo quelli definitivi, che quindi non sono più soggetti ad appello o ricorso in cassazione ed ha valenza nazionale, quindi racchiude le condanne di tutta Italia a carico di un soggetto.

E’ possibile ottenerlo anche per le persone giuridiche.

Il certificato dei carichi pendenti esprime i procedimenti penali a metà tra i due certificati appena descritti: non riguarda notizie di reato ancora in fase di indagine, né procedimenti già definiti, attesta l’esistenza di procedimenti, non definitivi, quindi in corso, davanti al singolo Tribunale.

Quindi, come per il 335, anche quest’ultimo necessita maggiormente di consulenza legale per la corretta individuazione del Tribunale.

L’iter per richiedere questi due certificati è relativamente semplice.

Sul sito del Ministero della Giustizia (di cui il link in calce) è possibile prenotare tali documenti, di cui verrà anche indicato il costo (circa € 20,00 cadauno), indicando l’ufficio del Casellario della Procura individuata dall’utente, presso il quale recuperare i certificati.