Il concordato preventivo biennale : un primo approccio

Tra le ultime novità fiscali di questo periodo vi è di sicuro il Concordato Preventivo Biennale (“CPB”).

L’istituto prevede l’elaborazione di una proposta formulata dal Fisco per la definizione (appunto) biennale del reddito derivante dall’esercizio sia dell’attività d’impresa o dall’esercizio abituale di una professione.

La proposta biennale riguarda tutti quei “contribuenti di minori dimensioni, titolari di reddito di impresa e di lavoro autonomo derivante dall’esercizio di arti e professioni che svolgono attività nel territorio dello Stato” di cui all’art. 6 del D. Lgs. 13/2024.

Sono interessati dalla novità fiscale quindi sia contribuenti IRPEF che IRES.

Nello specifico, l’istituto è riservato a due grandi categorie di contribuenti:

  • contribuenti che applicano gli ISA; e
  • contribuenti in regime forfetario di cui alla L. 190/2014.

Per i contribuenti in regime forfetario l’impegno ha natura vincolante, sperimentale e solo per l’anno d’imposta 2024 quindi per il periodo fiscale corrente.

Ai fini della fruizione del concordato preventivo e quindi della proposta di reddito, il contribuente che si trovi in una fattispecie poco sopra descritta ed intende avvalersi dello strumento fiscale in parola occorre che non vi sia un ammontare di debiti  tributari e previdenziali complessivamente pari o superiore ad euro 5.000,00.

Restano esclusi dal computo i debiti oggetto di rateazione o sospensione i quali non concorrono al suddetto limite, poiché sospesi e non scaduti sino alla decadenza del beneficio.

 

In concreto le proposte di concordato preventivo biennale (CPB) vengono formulate attraverso la metodologia determinata dal Ministero dell’economia e delle Finanze con Decreto del 17 luglio 2024 (GU Serie Generale n.167 del 18-07-2024) e recepita dai sistemi applicativi fiscali in uso.

 

Ad esempio, con specifico riferimento ai contribuenti in regime forfetario, il Fisco, partendo dai dati presenti nelle dichiarazioni, procederà a definire e formulare la proposta concordataria attraverso i seguenti passaggi:

  1. individuazione delle attività economia e dell’ambito ISA
  2. applicazione dei coefficienti di rivalutazione settoriali
  3. confronto con i valori di riferimento del settore economico
  4. rivalutazione con proiezione macro-economica per il periodo d’imposta 2024

Per i dettagli si rinvia alla Nota Tecnica e Metodologica allegata al Decreto.

 

E’ stato anche previsto che, per circostanze eccezionali o sfavorevoli, può esservi una riduzione significativa del reddito proposto rispetto al reddito effettivo parametrata come segue:

  • del 10%,se gli eventi straordinari hanno comportato la sospensione dell’attività periodo compreso tra 30 e 60 giorni;
  • del 20%, sospensione superiore a 60 giorni e fino a 120 giorni;
  • del 30%, sospensione dell’attività superiore a 120 giorni.

Gli eventi straordinari che determinano una riduzione del reddito concordato devono essersi verificati nel periodo d’imposta in corso al 31.12.2024 e, in ogni caso, in data antecedente all’adesione, quindi prima dell’invio della DR.

 

Da ultimo occorre segnalare che i periodi d’imposta oggetto di concordato preventivo non potranno essere accertati dal Fisco.

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