Forfettario 2023

Una delle novità dell’ultima Legge di Bilancio 2023, Legge 197 del 29 dicembre 2022, che ha interessato la platea di innumerevoli P.IVA italiane riguarda le regole del regime forfettario. Quest’ultimo vede una scenario di soggetti che vi aderiscono in incremento grazie all’aumento del “tetto” massimo di ricavi o compensi, che sale da 65.000 euro a 85.000 euro. Inoltre, il legislatore ha voluto inserire un secondo limite che porta alla fuoriuscita immediata dal regime se il fatturato supera 100.000 euro. Vediamo quindi gli aspetti più incisivi di queste due clausole. 

Limite massimo di fatturato

Secondo l’articolo 1, comma 54 della Legge del 29 dicembre 2022, numero 197, il soggetto che aderisce al regime forfettario, per accedere alla tassazione agevolata, deve rispettare il tetto di ricavi o compensi pari a 85.000 euro per l’anno 2023. Tuttavia, chi sta già applicando il regime forfettario, può superare quest’anno limite di 65.000 euro senza uscire dal regime agevolato nel 2023, purché nel 2022 rimanga entro la soglia di 85.000 euro di ricavi o compensi. Qualora, invece, dovesse superare anche la soglia di 85.000 euro, il contribuente uscirà a partire dal 2023.

Clausola anti-elusione

Al comma 71 (aggiornato) dell’articolo 1 della legge 23 dicembre 2014, numero 190, ovvero la Legge di Bilancio 2015, “…Il regime forfetario cessa di avere applicazione dall’anno stesso in cui i ricavi o i compensi percepiti sono superiori a 100.000 euro. In tale ultimo caso è dovuta l’imposta sul valore aggiunto a partire dalle operazioni effettuate che comportano il superamento del predetto limite…” Superato il limite, pertanto, di 100.000 euro il contribuente fuoriesce immediatamente dal regime di tassazione agevolata e sarà obbligato al versamento dell’IVA a partire dalle operazioni che hanno portato a superare il limite.
Rimangono invariati gli altri requisiti di ingresso nel regime forfettario. Di seguito una elencazione per punti: